Sumario: | "La storia del turismo moderno e il suo ruolo nell’economia italiana è il tema di questo volume, che dedica particolare attenzione alla struttura del mercato e ai problemi della ricettività. Nel periodo preso in considerazione, lo sviluppo economico e il miglioramento delle infrastrutture determinarono una crescita del turismo d’élite. In questo contesto l’associazionismo privato e specialmente il Touring club italiano – che collaborò validamente con l’Ente nazionale italiano per il turismo – svolsero una decisa azione di incentivazione delle buone pratiche di accoglienza e colmarono molte carenze dell’azione pubblica. Infatti, i governi liberali riservarono scarso interesse al settore, che fu lasciato a uno sviluppo spontaneo e disordinato, secondo una politica di laissez faire estranea al modello di capitalismo di stato che aveva caratterizzato le scelte economiche nei settori strategici. Anche il regime fascista seguì la stessa logica, almeno fino a che non comprese le valenze politiche di propaganda all’estero del turismo incoming e quelle di promozione del consenso del turismo interno. Ne scaturì una proliferazione normativa che va letta alla luce degli interessi politici del fascismo, ma che non seppe concretizzarsi in una politica coerente e di lungo periodo."--Contracubierta
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