Sumario: | "Memoria, tempo. Ma… cosa è la memoria? Cosa è il tempo? Sono due concetti – meglio, due realtà – con i quali ci troviamo quotidianamente a confronto, in ambiti diversi. Passato, presente, futuro (il tempo) si raffrontano sempre con la memoria, anche in forma inconscia: così avviene oggi, così avveniva nel passato, e anche nel mondo classico perché ogni cosa nuova suscita attenzione e avversione: cosa c’è di meglio, quando ci si trova di fronte al nuovo, del ricercare nella memoria le esperienze passate? In fondo il passato si deposita nel presente in vista del futuro, come anticipazione del futuro, e il presente gioca in questo un ruolo fondamentale, di passaggio. Ma c’è una differenza fra i due elementi: quella della memoria è una vera e propria ars (e non a caso Mnemosyne è la madre delle Muse), che va allenata per essere mantenuta in funzione, non è una memoria passiva che si riempie di ricordi e di fatti, è un’attività, un esercizio strumentale del cervello teso ad assicurare la continuità dell’io che sfocia spesso nella realizzazione di monumenti (o altro) creati proprio memoriae causa. Il tempo, invece, è del tutto slegato dalle capacità umane, non si può fermare e non può tornare indietro. Questo è stato il problema centrale del congresso internazionale La memoria del tempo … il tempo della memoria che si è svolto a Genova – il 26 e 27 novembre 2015 presso la Scuola di Scienze Umanistiche dell’Università degli Studi – e ha affrontato temi solo in apparenza fra di loro svincolati, dalla storia del mondo antico fino all’arte e alla letteratura contemporanee"--Contracubierta
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