Sumario: | Questo studio indaga nell’alveo della tradizione platonica l’origine della nozione di materia, da cui dipende l’aisthetikon in quanto tale. Essa viene di fatto connessa nella sua problematicità alla seconda navigazione di Platone: in questo senso la materia si pone dall’inizio come resto del pensiero che addita la verità nell’essere trascendente. L’invenzione platonica, per così dire, della materia segna il destino del pensiero occidentale e, in primo luogo, della tradizione neo-platonica: non a caso la trattazione della materia assume un peso e una rilevanza affatto particolari in Plotino, che ribadisce e conferma con inattinta profondità le motivazioni sottese in Platone. Proclo, infine, è l’ultimo grande teoreta che tenta di riunificare quanto in Platone e in Plotino è destinato a rimanere dualisticamente opposto. Il libro è di notevole interesse per chi intenda approfondire, sulla scorta di una specifica ed articolata analisi testuale, il problema dell'origine della materia, della nozione di spazio e, in generale, dell'estetico in Platone e nella tradizione che lo concerne. Ad un tempo, tuttavia, esso intende mostrare l'apporto del neo-platonismo anche nei confronti di certi aspetti del pensiero fenomenologico contemporaneo.
|