| Sumario: | Sin dalle primissime pagine del suo La nascita mistica, Mircea Eliade indica, con definitiva limpidità di sguardo, le due fondamentali caratteristiche dell’iniziazione: il suo consistere, alla lettera, in un cambiamento radicale dell’uomo, che in quanto iniziato appunto inizia un’esistenza ontologicamente imparagonabile a quella precedente, e la sua pressoché totale scomparsa nel mondo moderno (il mondo per eccellenza antiiniziatico perché nella sua essenza controiniziatico?). Non stupisce pertanto che uno dei più coerenti e tenaci avversari del mondo moderno, oltre che tra i maggiori esponenti della conoscenza tradizionale, ossia René Guénon, abbia così tanto insistito sulla assoluta centralità del momento iniziatico. Ora, questo lavoro di Piero Di Vona giunge opportunamente a chiarire, con rigored’analisiedi studio, incosadawero consista l’iniziazione secondo Guénon. Per la prima volta, infatti, vengono minuziosamente ricostruiti, in tutti i loro passaggi, la complessa dottrina guénoniana dell’iniziazione, il suo indissolubile rapporto con la Tradizione, le sue differenze con le esperienze mistiche, magiche e religiose e il ruolo dell’elite intellettuale. Ma Di Vona ha cura di mettere in luce anche le cruciali incongruenze dell’iniziazione guénoniana, a partire dal fatto che un vero iniziato mai dovrebbe scrivere su quest’argomento, sino ad arrivare alla conclusione che, in fondo, la dottrina guénoniana dell’iniziazione altro non sarebbe che un esangue riflesso della dottrina dell’assoluta trascendenza, al di là dell’Uno stesso, dell’Ineffabile così come la espose Damascio, l’ultimo grande scolarca della scuola neoplatonica di Atene
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