Il viaggio a Reims di Rossini al teatro dell'opera di Roma

Composto da Rossini nel 1825, in occasione dell’incoronazione di Carlo X re di Francia, il «dramma giocoso» che s’intitola Il viaggio a Reims è stato ritirato dalle scene dopo le prime rappresentazioni parigine. La partitura – a lungo ritenuta smarrita, e fortunosamente ritrovata dopo un secolo e me...

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Detalles Bibliográficos
Autor principal: Fantuzzi, Virgilio, 1937- aut (Autor)
Formato: Artículo
Idioma:Italiano
Ver en Red de Bibliotecas de la Archidiócesis de Granada:https://catalogo.redbagranada.es/cgi-bin/koha/opac-detail.pl?biblionumber=487344
Descripción
Sumario:Composto da Rossini nel 1825, in occasione dell’incoronazione di Carlo X re di Francia, il «dramma giocoso» che s’intitola Il viaggio a Reims è stato ritirato dalle scene dopo le prime rappresentazioni parigine. La partitura – a lungo ritenuta smarrita, e fortunosamente ritrovata dopo un secolo e mezzo di oblio – è tornata in auge con una memorabile edizione, diretta da Claudio Abbado con la regia di Luca Ronconi, in occasione del Rossini Opera Festival di Pesaro nel 1984, spettacolo successivamente trasferito, con esito trionfale, alla Scala di Milano. Riconosciuta come una delle composizioni più importanti del Maestro, l’opera ha cominciato a fare il giro dei grandi teatri del mondo. A Roma è stata presentata lo scorso 14 giugno, sotto la direzione di Stefano Montanari, con la regia di Damiano Michieletto, in un serata tra le più apprezzate della stagione. Uno spettacolo pienamente riuscito sotto il profilo musicale come sotto quello visivo. Michieletto ha fatto sfoggio delle sue capacità di conferire forme nuove alle cose del passato. Rossini osservava con aria sorniona dal suo personale Olimpo lo spettacolo effimero delle glorie terrene, e invitava i rappresentanti delle potenze europee del suo tempo (come fa Michieletto con quelle di oggi) a non accontentarsi del fragile equilibrio consentito dal convergere momentaneo degli interessi di parte, ma a guardare oltre, verso un continente, anzi, verso un mondo che sia la casa di tutti.