Sumario: | Il 13 gennaio 2017 è stato reso pubblico il documento preparatorio del XV Sinodo mondiale dei vescovi, che si terrà nell’ottobre 2018. Il tema è difficile e complesso, ma di indiscussa urgenza: la vita di fede delle giovani generazioni, in ordine a un più efficace accompagnamento vocazionale.
Il documento, composto di tre parti e di un questionario finale, differenziato per aree geografiche, vuole essere un invito a riconoscere e a favorire l’opera dello Spirito, che in ogni tempo chiama nuovi operai nella vigna del Padre.
Esso riconosce anzitutto la difficoltà di parlare della situazione giovanile in maniera generale: troppe sono le diversità a livello planetario in una fascia di età già di per sé estremamente plastica e variegata.
Il documento ricorda che alla base dell’itinerario di fede c’è una domanda, che precisa la ricerca. È la domanda che Gesù pone ai due discepoli di Giovanni che si presentano a lui, una domanda molto generale – «Che cosa cercate?» (Gv 1,38) –, che andrà purificata, integrata, educata, ma che rimane presente come filo conduttore della ricerca.
La prima parte del documento cerca di attualizzare la domanda di Gesù, proponendo un’analisi a grandi linee della condizione giovanile. Si rileva, specie in Occidente, la drammatica incertezza che la caratterizza e nello stesso tempo la differenzia dalle precedenti generazioni. Di fronte a questo, papa Francesco, nella Lettera di presentazione del documento, ricorda quanto la dimensione del rischio e del mettersi in gioco sia indispensabile per la vita cristiana. Egli riprende a tale proposito le prime parole che Dio rivolge ad Abramo: «“Vattene dalla tua terra, dalla tua parentela e dalla casa di tuo padre, verso la terra che io ti indicherò”» (Gen 12,1).
La seconda parte del documento delinea possibili percorsi pastorali che aiutino i giovani a ravvivare l’esperienza di fede e la propria scelta vocazionale. Il testo propone inoltre, di fronte alla difficoltà a riconoscere la propria strada (confusione, attaccamenti disordinati, paure), un aiuto concreto per fare chiarezza: il discernimento. Riprendendo l’Evangelii gaudium (nn. 51-52), mette in evidenza tre verbi guida che lo caratterizzano: riconoscere, interpretare, scegliere.
La terza parte del documento si sofferma sulle possibilità concrete, a livello pastorale, di aiutare i giovani nel loro cammino e nella loro ricerca di fede. Anche in questa sezione vengono proposti tre verbi di riferimento: uscire, vedere, chiamare. Essi vogliono esprimere una modalità di conversione e di docilità all’opera dello Spirito, che sa parlare in maniera sempre nuova e attuale agli uomini e alle donne di ogni tempo, età e condizione.
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