Sumario: | Adria nasce come emporio e almeno dal tardo Arcaismo assume la fisionomia di una città etrusca per cultura e per lingua. Gli scavi condotti in città per oltre due secoli hanno restituito una ricca documentazione epigrafica che conta 212 iscrizioni etrusche e centinaia di graffiti. Nel panorama degli studi su Adria, il ruolo dell’epigrafia appare così assai rilevante. Rilevanza confermata nel quadro dell’Etruria padana, dove il nucleo adriese è al secondo posto per quantità dopo quello di Spina, e compete anche con alcune fra le più importanti città dell’Etruria propria. Ma l’aspetto forse più importante risiede nella continuità, dato che le attestazioni più antiche risalgono al VI sec. a.C. e le più recenti a cavallo di II e I sec. a.C., restituendo così lo spaccato di una comunità sopravvissuta al crollo del sistema padano nel IV sec. a.C. Questa ricca documentazione è confluita nell’edizione del Corpus Inscriptionum Etruscarum, IV, I, 1. Non consentendo la prassi redazionale dell’opera approfondimenti critici, si è ritenuto opportuno offrire a corredo del fascicolo un testo di analisi epigrafica delle iscrizioni etrusche, valorizzando l’insieme delle informazioni che il singolo oggetto iscritto porta con sé, dunque non solo il testo, ma anche il supporto e il contesto di rinvenimento, essenziali per una soddisfacente interpretazione. Le iscrizioni sono dunque fondamentali per uno studio complessivo e diacronico dell’Adria preromana, in quanto grazie a queste è possibile avviare una riflessione sulla società e sulle pratiche che questa adottava nel confrontarsi con il sacro e con la morte.
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