Sumario: | A partire dalla fine degli anni Novanta, negli ambienti politici e intellettuali cinesi si fa strada la consapevolezza dell’esistenza di un netto squilibrio tra gli eccezionali risultati di due decadi di riforme economiche e il ruolo relativamente marginale della Repubblica Popolare nelle grandi assisi internazionali. Il dibattito sulla necessità di assumere una mentalità da “grande potenza (大国心态 daguo xintai)” e di “condividere le responsabilità globali (共担全球责任 gongdan quanti zeren)”, sorto in quegli anni, trova eco nelle dichiarazioni recenti del Presidente Xi Jinping, che nel gennaio 2014 avverte: “Per rafforzare il soft power culturale della Nazione, è necessario innalzare il potere discorsivo internazionale, rafforzare le competenze in comunicazione internazionale, costruire meticolosamente un sistema discorsivo rivolto all’estero, sfruttare meglio i nuovi media e aumentare la creatività, l’appeal e la credibilità del discorso rivolto all’estero (…).” Il volume mira ad analizzare questa evoluzione della comunicazione politica cinese rivolta all’estero, sotto diverse prospettive, al fine di ricostruire le linee essenziali del quadro concettuale, istituzionale, mediatico e discorsivo entro cui il messaggio politico viene confezionato e distribuito presso l’uditorio straniero.
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